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"You say I dream too big, I say you think too small"

35 • Thanksgiving & BlackFriday

Il Thanksgiving e' una festività' festeggiata negli Stati Uniti l'ultimo giovedì' del mese di Novembre. Quando chiedi a un americano come descriverebbe il Thanksgiving, il 99% delle volte ti risponderà cibo, cibo, cibo, vacanze e famiglia.  
Gli Americani credono di mangiare tanto durante questo festività, il problema è che non hanno mai visto noi festeggiare il Natale o il Capodanno! 
Di solito la famiglia si riunisce a casa di un componente e ognuno porta qualcosa da mangiare, è una specie di pranzo/cena a buffet e il piatto tipico è il tacchino ma ci sono altri cibi che sicuramente trovere durante un Thanksgiving:



Un' altra cosa che gli americani amano fare, e come dargli torto, fare spese pazze spendendo veramente poco: questo è il BlackFriday. Un giorno in cui ci sono sconti veramente buoni quasi dovunque. giovedì siamo andati a Wallmart dove c'erano sconti veramente buoni e inutile dirvi quanta gente c'era... Venerdì mattina invece ci siamo alzate alle 4 per andare a Huntington dove c'è un grande centro commerciale. 
Posso definitivamente dire che la gente e' pazza. Gente con carrelli della spesa che straboccano, gente che spinge e bussa alle vetrine dei negozi perché' aprano. 
Ne avevo sentito tanto parlare e devo dire che non mi ha delusa per niente; è stato bellissimo e pazzo.





34 • 100 days

Sono esattamente 100 giorni che sono qui in America a vivere una delle esperienze più difficile ma allo stesso tempo più emozionante della mia vita. Ci sarebbero così tanti aggettivi per descrivere tutto questo ma non basterebbero per farvi capire cosa si prova perchè è un esperienza tutta da vivere.
Sono già passati 100 giorni da quel fatidico 18 agosto in cui ho lasciato tutto e tutti andando in contro a quello che credo si possa definire il mio sogno.
Alcune volte mi sembra che il tempo passi troppo in fretta, mentre altre mi sembra che proprio non passi.
In questi giorni ho fatto talmente tante cose nuove che si pul dire abbia vissuto un'intera vita in soli tre mesi e mezzo. Tre mesi in cui sono stata in tre diversi States, sono andata a partite di football, soccer, pallavolo, ho fatto cross country, ho indossato il gesso, ma sopratutto ho imparato nuove parole, ho incontrato amici, ma ho anche imparato a non fidarmi di tutte le persone. Ho incominciato una nuova scuola. più divertente ma comunque impegnativa,sono andata in chiesa in un giorno che non fosse Natale o Pasqua, ho mangiato Oreo di tutti i tipi, mi sono persa in un supermercato, ho festeggiato il Thanksgiving e proprio oggi andrò al Black Friday, mi sono emozionata mangiando la pizza.
A volte vorresti solo tornare a casa, dalle persone che conosci e con cui sei cresciuto. Inizi a capire veramente quali sono le persone importanti per te e per quanti sei tu quella importante e dopo tre mesi iniziano a mancarti e vederle solo dietro a uno schermo non ti basta più.
Dopo tutto però, penso anche che questa è un'esperienza che capita una sola volta e ti cambia per sempre e inizio a pensare che una volta lasciato questo posto forse non ci tornerò più. E allora sette mesi mi sembrano pochi, davvero pochi.
Voglio fare più cose possibili, vedere più posti possibili, imparare più cose possibili.
Quindi consiglio a tutti di fare questa esperienza perchè per quanto dura possa essere vi accadranno talmente tante cose belle che nemmeno vi accorgerete che il tempo sta volando, troppo in fretta.

33 • Finalmente vivere

The decison to leave one year in an unknown country was definitely the greatest choice of my entire life. To be honest, before, I did not know what do with my life. I've been living? Or was she to live me? Was I happy?Do I loved the way I did my choice? Were they right? All I ask unanswered until I decided to leave for this long journey. So far I have tried emotions entirely different: joy, happiness, courage... but also fear, sadness and reget that I left my little world, my friends, my family. But now I know that I began to really live my life. I know that I choose the moment when I started to live and all this will make me become who really I am.

32 • Elezioni 2016

ElezionI.
Donald Trump.
Posso dire di essere stata fortuna ad essere qui proprio nel periodo delle elezioni per il nuovo presidente perché per me è un modo per imparare un po di più come funzionamo queste cose, che parlando chiaramente, sono completamente diverse da quelle italiane.
L'Ohio è stato vinto da Trump. E nella cittadina in cui vivo io sono praticamente tutti repubblicani, molti solo perché odiano la Clinton. Infatti oltre volte questa è la loro unica ragione o perché credono nel "Make America great again". Personalmente nessuno dei due mi piaceva ma non penso che avrei votato Trump perché, a mio parere è troppo estremista e alcune sue idee non mi vanno proprio a genip.  Detto questo aspetto di vedere cosa accadrà nei prossimi 4 anni...
Nessuno era convinto che lui potesse vincere infatti il giorno dopo le elezioni erano tutti sorpresi, arrivata a scuola vedo un sacco di persone con la maglietta "Trump fence" e tutti super contenti. Tutte le piccole cittadine e paesini hanno votato per lui perché appunto credono che li possa migliorare la altro situazione mentre le grandi città hanno votato per la Clinton (che ha vinto il voto popolare).
Penso sia stato in questi momenti che sono stata più contenta di essere italiana perché potevo usarla come scusa quando mi chiedevano chi preferivo tra i due.
L'unica cosa che mi sento di dire a favore di trump è che ha fatto una buona campagna elettorale e ha vinto nonostante avesse quasi tutti contro.
Grazie ale elezioni ho avuto l'opportunità di carpire qualcosa in più sulla cultura americana. Qui o giovani sono in prima linea quando si tratta del loro paese, sono molto interessati di politica e non si lasciano trascinare da cosa le altre persone dicono perché credono solo in quello che veramente vogliono.


31 • Le spese

Penso che un argomenti che molte persone non affrontano sia il fattore spese. Oltre al pagare il viaggio, l'associazione ci sono altre spese da affrontare durante la l'anno  che variano da mese a mese ma che sono comunque un notevole costo.

I primi mesi, così ci, englinultiminsaranno i più expensive, quelli in cui si affrontano più spese. I primi mesi ci saranno ,a fotone l'annuario e se sarete senior tutte le cose che riguarderanno i senior come la toga. Non dimentichiamo la shopping del primo mese quando vi accorgerete che nella valigia non ci sono abbastanza vestiti per sopravvivere e andrete in depressione...ricordatevi ci sono tanti negozi e sopratutto molto belli dove potrete fare riferimento! Alcune scuola faranno pagare i libri,ma questo dipende. E gli ultimi mesi ci saranno i vari balli di fine anno, il costo per pagare la differenza del peso della valigia perché al ritorno peserà sicuramente un sacco.
Negli altri mesi la media di spese (me varia da persona a persona e da mese a mese) è circa 250/300 euro. Ci saranno i biglietti per le partite di football, volleyball,  basketball da pagare. La spesa da Walmart o Kruger; perché se parti con l'idea di comprare solo due cose, esci avendone comprate quattro!

Il mio consiglio è di portarvi carte prepagate, due. Una da cui potete prelevare i soldi e avercela cartacei e una das usare per i pagamenti tipo bancomat e scaricatevi le rispettive app per tenere sotto controllo quello che spendete. Il mio consiglio è comunque quello di annoiarvi ogni soldo che spendete.
A volte può capitare che una carta di credito non funzioni ma nessun problema, è normale... dipende solo dalla giornata, quindi cercate sempre o di avere l'altra carta o di avere cash.

30 • Il cibo americano

Una delle prime cose che tutti mi chiedono (sia americani che italiani) è se il cibo italiano mi manco e mi dispiace ma la risposta è si! Anche se ho mangiato pizze buonissime qui, anche se ogni voglia mi tocca prendere la margherita perché hanno abbinamenti assurdi (tipo ananas e arachidi)
Qui non ci sono orari per mangiare, pui mangiare quando vuoi e dove vuoi e il senso di famiglia durante il pasto non lo hanno proprio per i diversi momenti e orari in cui mangiano. L'unico posto dove accettano verdure è sulla pizza o deve essere fritto! Questo dovrebbe farvi capire un po' com'è l'America... consiglio? Fate sport, tanto, sempre. 

Delle volte la mia hostmum ha  cucinato dei cupcakes, pancakes o uova strapazzate, bacon e biscuits (tipiche colazioni americane), ma non accade di certo tutti i giorni anche perchè per loro la colazione non è il pasto più importante della giornata.
 
I ragazzi fanno pranzo a scuola.
 La cena può essere a qualsiasi ora, ovunque e con chiunque, ma quasi sempre mangiano "come le galline", prestissimo...

In una settimana almeno 4 giorni su 7 vanno a cena fuori perché non hanno voglia o tempo di cucinare.
 I primi giorni che ero qui è stato strano non trovare la cena pronta ogni sera, non avere la tavola apparecchiata o non sapere quando mangiare, poi però ci fai l'abitudine.
 Qui vanno matti per il cibo messicano e ci sono tantissimi tipi di fast food diversi! Dimenticatevi solo Mc o Burger King, qui ogni 5 metri ce ne è uno diverso!



29 • Skating

Oggi mi sembrava di essere catapultata in un film americano degli anni '50.
Sono andata a pattinare con un paio di amici in questo posto chiamato "Skateland".
Entrando sembra tutto normale ma appena ti abitui al buio della stanza ti accorgi delle luci stroboscopiche della moquette alle pareti dei tavolini rotondi della pista di un colore verde acqua e della musica forse un po' troppo alta per poter parlare. Era tutto bellissimo e ho capito di essermi trovata in uno di quei posti in cui la felicità non manca mai, il personale è simpaticissimo e hanno sempre la battuta pronta.
Mi è poi capitato poi di incontrare una signora anziana che ho scoperto poi era di Lucca, capite? Era italiana; ci siamo messe a parlare un po' in italiano e mi ha raccontato di essersi trasferita qui quando era piccola ma che l'Italia se la porterà per sempre nel cuore.
E che dire l'America è scoprire ogni giorno cose nuove e condividerle con le persone alle quali tieni di più. In questi giorni è pure Hallowen quindi tutte le case sono praticamente addobbate per questa festa e ci sono un sacco di bambini, ma anche adulti che girano travestiti.




28 • Cross Country

Sport.
Quasi tutte le persone nella scuola ne fanno uno e per ogni stagione ne puoi scegliere uno diverso. Io sono molto fortunata perché nella mia scuola ci sono diversi sport tra cui puoi scegliere ogni stagione.

Autunno - cross country, football, soccer, volleyball, band, golf, cheerleading
Inverno - basketball, nuoto, band.
Primavera - baseball, softball, track, tennis.

Quest'autunno ho scelto di fare cross country, penso che il motivo principale sia stato per tenermi in forma perchè avevo paura di ingrassare con il tipo di cibo che mangiavo.
Ma poi con il tempo non ho solo perso peso, non ho solo migliorato la mia resistenza, ho anche trovato una squadra, persone che mi sostenevano quando ne avevo più bisogno.

E' questo che mi piace di qui, il sentirsi parte di qualcosa, il darsi un abbraccio e andare  a mangiare tutti assieme dopo un meet.

Il meet è praticamente una gara in cui varie scuole del distretto partecipano, i meet sono ogni sabato e martedì ( ogni tre settimane).

L'allenamento invece era ogni giorno tranne il venerdì dalle 3.00 alle 4.30/5.

Mi sono dimenticata di spiegare cos'è cross country, è una specie di corsa campestre in cui devi correre in un campo aperto che può essere un bosco o una palude, o tutti e due assieme.




27 • La scuola

Oggi ho chiamato mia zia e lei mi ha chiesto se avessi un posto dove scrivo tutto quello che mi succede qui negli USA io le ho subito risposto di avere un blog, per; pensandoci lo ho veramente evitato un sacco... Il problema non è che mi mancano cose da raccontare anzi ho un sacco di idee ed è proprio per questo che non scrivo mai nulla, troppe idee, troppe cose da dire, poco tempo.

Incominciamo dal principio e dalla cosa che mi occupa più tempo durante la giornata: la SCUOLA.
E' la tipica scuola americana, ma penso che abbiate già letto tanti post about it. Voglio soltanto dirvi che sì i gruppetti ci sono e non è stato per niente facile integrarsi tra gli americani; se poi ci aggiungiamo il fatto che nella mia scuola c'è una sola exchange student, posso dire che i primi mesi sono stati proprio duri, alti e bassi in cui alcuni giorni volevo solo tornarmene a casa per abbracciare i miei amici e la mia famiglia. Piano piano, iniziando a parlare meglio inglese, mi sono fatta un po' più dentro, non è ancora tutto rose e fiori però so che ci vorrà del tempo e essere un exchange student ti insegna anche questo: la PAZIENZA.

E' proprio vero, fare amicizia con altri exchange student è proprio semplice perchè si condividono le stesse emozioni e ci si capisce. Io e Alica, l' altra exchange abbiamo fatto subito amicizia forse aiutate dal fatto di fare lo stesso sport, cross country.

Ecco, un' altra cosa che vi consiglio è buttatevi! Fate sport, iscrivetevi a club, fate cose mai fatte prima solo per il piacere di provare e di dire "Io questo lo ho fatto!". Fare sport è il miglior modo di fare amicizia e di sentirsi parte di qualcosa.

Questo post è intitolato "scuola" but non ho praticamente parlato di questo..
Sono senior (yee) e non so perch' tutti dicono che la scuola americana sia semplice, io mi sto spaccando il sedere da quanto sto studiando, ho un sacco di progetti e test quasi tutti i giorni, per non parlare dei compiti... Posso dire di essere felice di avere cosi tanto da fare almeno non penso alle persone che ho lasciato in Italia, perch' ogni giorno che passa mi mancano sempre di più d'altronde è la mia casa. la mia famiglia, i miei amici. Dall' altra parte però penso che la mia vita è anche qui, con un'altra famiglia (che non potrà sostituire la mia italiana ma che piano piano sta diventando sempre più importante), altri amici, altra casa, altre abitudini e altra Sirya.

Nomi di tutti i Senior scritti dalle
 persone a loro care all' entrata da scuola


26 • La forza è in noi stessi

Tutti vogliamo crescere, vogliamo riuscirci, per afferrare tutte le opportunità possibili, per vivere. Siamo così impengnti a cercare di uscire dal nido che non pensiamo al fatto che fuori farà freddo, davvero un freddo gelo. Perchè crescere a volte significa lasciarsi qualcuno alle spalle. E quando ci ritroviamo a camminare con le nostre gambe, dobbiamo camminare da soli.
-Grey's Anatomy-


Ancora oggi mi domando dove tutti noi exchange abbiamo trovato il coraggio di partire  per un paese lontano e sconosciuto accompagnati solo da una valigia piena di vestiti e sogni.
Forse forti non lo eravamo affatto. Al momento della partenza eravamo ancora molto "piccoli" e anche un po' incoscienti.
Eravamo presi dalla voglia di scoprire il mondo da soli e di sentirci grandi. Di sentirci forti. E forti ci siamo sentiti.
Siamo riusciti a tirare avanti nei momenti difficili, a trovare la soluzione anche difronte a problematiche complesse e ad adattarci anche alle abitudini che avremmo considerato incivili o anormali se non ci fossimo ritrovati dentro fino al collo in un mondo diverso.
Noi non abbiamo i super poteri, non siamo semi-dei o eroi. Abbiamo convissuto con le nostre paure, le nostre incertezze e le nostre debolezze lontani dagli affetti e dal calore di casa.
Forse forti non lo eravamo, non lo siamo e non lo saremo mai.
Noi la forza l'abbiamo sentita ed è la migliore sensazione del mondo.

25 • Famiglia ma non di sangue

"Tu hai solo una famiglia e si trova in Italia" mi sento dire spesso, o ancora, "perchè gli chiami mamma e papà o sorella e fratello se non lo sono".
La verità è che ho imparato che i legami di sangue non sono poi così importanti, che si può chiamare "sorella" una persona con cui hai condiviso una casa, una persona con la quale ti sei confidata perchè sapevi che era l'unica che poteva capirti e aiutarti, una persona che con la quale hai condiviso momenti di gioia, tristezza, una persona con la quale hai litigato, anche solo per sciocchezze, per poi fare pace un minuto dopo.
Io ho avuto la fortuna di trovare una famiglia, non di sangue, ma pur sempre una famiglia.
Una famiglia è un insieme di persone che ti supportano nei momenti no, che ti aiutano a rialzarti, che ti fanno fare nuove esperienze, ti vedono crescere, che ti vogliono bene nonostante tutto. Ebbene allora posso dire di avere trovato una famiglia qui in America.
Perchè dopotutto la famiglia non è solo una questione di DNA.





24 • 18 settembre 2016

18 settembre 2016       21.34
Vivere lontano da casa non è per tutti.
Devi avere un cuore grande. Grande a sufficienza per far da valigia a tutto ciò che lasci: le gioie e i dolori, gli amici e gli amori. Questo bagaglio cardiaco che batte anche quando tocchi un suolo che non ti appartiene o quando sei steso su un materasso che non ha la tua forma e un cuscino scomodo e guardi il soffitto chiedendoti dove stai andando.
Amici che non sono i tuoi, la novità i avere un fratello, una città che non è quella di sempre!
Devi avere un cuore grande, così grande da riuscire a fare spazio a cose nuove e accantonare per un po' i tuoi sedici anni di vita.
Un cuore che a volte temi gli altri si siano scordati perchè il presente ha reso il sopravvento nelle loro vite.
Un cuore grande ma forse non troppo forte.
Allora è lì che si ferma per un attimo.
Va in arresto, ti confonde e non sai più chi sei
Così ti stendi sul materasso che ora ha subito un po' il tuo peso e il cuscino è un più molle da una parte e pensi ai giorni che passano così velocemente, che oggi è già un mese che ho lasciato casa.
"Casa" come abitazione ma anche come persona.

Perchè quando parti più che muoverti verso una direzione, vai verso un destino, il tuo.

23 • I primi giorni


Festa della Chiesa
Pensavo che una volta arrivata qui avrei avuto tutto il tempo che volevo per scrivere sul blog e aggiornarvi e invece l'unico momento libero che ho è questo; tra la scuola (che mi prende via un sacco di tempo) e gli allenamenti di cross country non ho tempo nemmeno per pensare a casa.
Sono successe un sacco di cose, crisi di nervi e crisi di risate, gite, shopping, scuola ma partirò dall' inizio.
Il primo giorno siamo andati in un Outlet a Columbus che era grande tanto quanto la cittadina in cui abito in Italia; lì ho preso un paio di jeans per la scuola e una maglietta perchè ho scoperto che a scuola non puoi indossare jeans strappati!
A mangiare siamo andati in un ristorante Old fashioned, praticamente è un posto in cui si mangia il cibo che mangiavano i loro nonni e ho scoperto che fanno porzioni enormi! Infatti la maggior parte delle persone si porta a casa gli avanzi del pranzo/cena.
Per arrivare a casa ci abbiamo messo circa 3 orette ma ho potuto così vedere con i miei occhi quanto le strade americane sono enormi. Sembrano disegnate con un righello per quanto sono dritte.
GO PIRATES!
Siamo arrivati a casa dove ho avuto solo il tempo di appoggiare la valigia e siamo andati a vedere la partita di Payton, hbrother.
Il primo giorno penso sia stata uno dei più duri perchè ancora non capivo nulla e mi sentivo veramente sola. Poi, giorno dopo giorno, tutto è andato meglio.
Sono passati 18 giorni da quando sono arrivata e sono successe veramente un sacco di cose, ho mangiato cose mai provate prima e in un sacco di ristoranti diversi: ho provato giapponese, messicano, fast food, tacobell e chi più ne ha più ne metta.
Sono stata da Wallmart e da Kroger, ho provato le Pop Tarts e sono stata in Chiesa che non è come da noi noiosa e lunga; qui ti coinvolgono, cantano canzoni orecchiabili e il tempo passa che neanche te ne accorgi, il giorno stesso della Messa, la chiesa ha organizzato una specie di festicciola per l'inizio della scuola dove ognuno portava qualcosa da mangiare e si potevano fare un sacco di giochi.
Ho iniziato scuola il 24 e non è stato affatto semplice come lo aspettavo, sono Senior! E molto probabilmento mi diplomerò, infatti la mia counsler mi ha scelto tutte le materie.
Pop Tarts
Sono stata alla mia prima partita di football della mia scuola e vi assicuro che è un casino assurdo: un sacco di gente che urla e strepita, le cheerleeder, la mascotte della scuola...
Ho iniziato cross country e vi assicuro che non è affatto la cavolata che mi aspettavo, anzi il contrario..
Abbiamo allenamento tutti i giorni dopo la scuola apparte il venerdì perchè il sabato abbiamo il meet e dobbiamo riposare ma vi racconterò meglio tutto in un altro post perchè se no questo diventa troppo lungo!


Walmart





Kroger

Festa della Chiesa

Mexican food
Cheddars restaurant






22 • Il volo

Ed è arrivato il giorno tanto atteso, oggi è il 18 agosto, il giorno in cui partirò per l’ America, mi sembra ancora così strano da dire.

Pensavo sinceramente che sarei stata più agitata, emozionata e nervosa e invece niente. La notte sono riuscita a dormire benone e mi sono alzata alle 4.30 per andare a Venezia dove ho preso l'aereo.
Vi starete dicendo "ma questa è pazza!".. ebbene no. Il problema è che abito abbastanza lontano da Venezia e non volevo preoccuparmi anche del traffico.

Così alle 7.30 eccomi in aeroporto ad aspettare l'assistente di volo per aiutarmi a fare il check- in.
E' arrivato così anche il momento di fare i saluti, pensavo che sarei scoppiata a piangere invece sono riuscita a trattenermi. Un consiglio soltanto mi sento di darvi, quando salutate i vostri genitori e vi incamminate verso i controlli non giratevi indietro perchè avrete la voglia di tornarvene a casa.

Superati i controlli mi sono messa a aspettare al Gate (il 31!) e alle 12 sono entrata sull' aereo. Posto: 12E. Ero comodissima perchè i posti vicino a me erano liberi.

Le hostess passano ogni mezz'ora a darti da bere e da mangiare! Sono riuscita a guardarmi tre film (in italiano), ho letto e ho dormicchiato un po'.

Il volo è durato 10 ore per arrivare a Philadelphia dove ho fato il primo scalo e dove sono tutt'ora. 
Essere circondati da persone che parlano solo inglese è strano anche perchè sento tutto ovattato per colpa delle orecchie tappate. 

Sono al gate 18 dove tra tredici minute ci sarò l'imbarco e sto veramente iniziando a sentirmi agitata per l'incontro con l'host family. Ho paura dell' imbarazzo, di non capire na mazza e di non riuscire a esprimermi. 

L'unica nota dolente del volo è stata l'aria condizionata infatti vi consiglio di portarvi una sciarpa e di mettervi una felpa con il cappuccio, poi sull' aereo vi daranno comunque una coperta e un cuscino.

Qui a Philadelphia adesso sono le 5 di pomeriggio e è stranissimo parlare con i miei amici in italia perchè da loro è notte e fa freddo mentre qui ci sono 30 gradi.

Snack sull' aereo
Sul volo che mi porterà a Columbus penso che mi preparerò qualche frase fatta giusto per parlare qualcosa con la famiglia. 

Jessica mi ha anche detto che hanno una sopresa per me all' arrivo e non vedo l'ora di vedere di cosa si tratta!

Anyway... 
Appena arrivata a Columbus e li ho visti in lontanza ho sentito come una sorta di tenerezza salirmi, ci siamo abbracciati, salutati e mi hanno chiesto come il volo fosse andato e poi ci siamo diretti all' hotel.

La paura di ogni exchange student penso sia la paura dell' imbarazzo ma devo dire che se ne è andato subito perchè comunque sono persone che "conosci" perchè ci scrivi assieme. So, don't worry!


L'hotel era veramente enorme, la camera era composta da un bagno (enorme), e due letti matrimoniali, c'era pure i micronde!

In albergo con Emily, Jessia e Mike
Abbiamo parlato un po' e con "parlato" intendo che loro parlavano e io sorridevo e annuivo.

Verso le 10poi mi sono addormentata e questa è stata un po' la prima giornata, tra volo e nuovi incontri.

21 • Ultimi giorni in Italia

E quando tocca non riesci mai a crederci. Ti sembrava ieri che il conta giorni segnava 90 giorni mentre adesso è veramente ora di partire ma pensi che una cosa così non possa capitare a te, andare in America per un anno? Una cosa impensabile...

Invece eccomi qui con la valigia pronta e il cuore un po' pesante perchè per quanto la tua voglia di partire sia forte, gli adii sono sempre difficili, bisogna mettere in stand-by tutto e bisogna avere la consapevolezza che una volta tornati le cose saranno completamente diverse perchè anche noi saremo cambiati.

Le ultime sono state un po' difficili per me, non mi aspettavo lo fossero così tanto.
Sono stata fale finendo al pronto soccorso più di una volta e ogni volta vedevo sfumare sempre di più il mio sogno ma sono migliorata, ancora adesso devo stare a riposo completo però posso partire a patto che anche una volta là non mi affatichi.

Le mie migliore amiche mi hanno organizzato comunque una festa a sorpresa.
Io ero in camera a dormicchiare un po' quando inizio a sentire tipo un coro da stadio che inizia a cantare "Buon viaggio" di Cesare Cremonini e lì inizio a commuovermi.
Avevano organizzato una festicciola nel mio giardino così non avrei fatto fatica. Vedere tutte quelle persone che erano lì mi ha fatto veramente capire che sì, ci sono persone che mi vogliono bene.

Ho iniziato lì a fare i primi saluti ed è stata veramente dura, pensare che rivedrò quelle persone soltanto dietro uno schermo.

Domenica ho fatto la valigia e veramente vi consiglio di iniziarla almeno una settimana prima della partenza.

Martedì ho avuto l'ultima visita con il medico che mi ha detto che sto molto meglio e che posso partire senza preoccuparti troppo e ho bevuto il mio ultimo capuccino italiano.

I saluti con la mia migliore amica sono stati quelli più duri perchè abitando vicino ci vedevamo praticamente tutti i giorni e sarà veramente dura essere così lontane, nonostante tutto penso che riusciremo a superare anche questa.

Pensare che fra 24 ore in aereoporto aspettando il volo penso che questa cosa stia capitando a un'altra persona che non sono io...

Mi continuano a chiere "come stai?" "sei pronta", sì oggi mi sento bene e sono pronta, pronta ad affrontare tutte le difficoltà che si presenteranno sulla mia strada, pronta a conoscere nuove persone, una nuova cultura e una nuova lingua, pronta a lasciare qui tutte le persone a cui tengo, pronta a scoprire me stessa.

Questo è il mio sogno e io lo sto per realizzare!